Home Rivista Archivio


Anno: 2023 Numero: 3Editoriale
ALBERI: LASCIAMO CHE A DECIDERE SIANO I PROFESSIONISTI DEL VERDE
SE ABBATTERE È NECESSARIO

A metà agosto, in una giornata da 37 gradi, ho incontrato un amico arboricoltore, un tipo troppo riservato perché possa citarlo e che, per dargli un nome, chiamerò Luigi, come mio fratello. Chiacchiere leggere, da temperatura asfissiante, poi, entrati in redazione, ventilatore a manetta e discussione interessante sugli alberi. In primis quello centenario e monumentale, all’inizio del viale che porta alla nostra sede, che a breve dovrà essere abbattuto. «Certo che è una meraviglia quel Celtis (Celtis australis, comunemente detto bagolaro – Ndr)!» dice Luigi.
Lui, in realtà, conosce bene le condizioni di quel Celtis perché l’analisi fitopatologica dell’albero l’ha fatta lui, e sa che il tronco ha una cavità interna di circa un metro e mezzo di diametro (!) e che la parte viva, che tiene in piedi 25 metri di pianta apparentemente sana, misura solo pochi centimetri...
«Ha una chioma meravigliosa, è proprio bello» continua con un’espressione di simpatica sfida, fra l’ironico e il sarcastico. «Eh, lo so – dico io cogliendo la sua domanda a trabocchetto –- era il più bello di tutto il viale e tutti quelli a cui dico che verrà abbattuto mi guardano con aria stralunata, mi danno del pazzo e dicono di non abbatterlo… mi piacerebbe tenerlo, ma è pericoloso e la Soprintendenza ha dato l’ok a procedere».
«Meno male –- sorride Luigi con aria confortata – non c’è alternativa e, da un momento all’altro potrebbe implodere, con rischi enormi per eventuali passanti e per la casa, a cui è troppo vicino».
In questo periodo chi fa il suo mestiere è costantemente sotto pressione perché, a seguito dei danni causati dalle anomale condizioni meteo, viene chiamato tutti i giorni per valutare lo stato delle piante abbattute, o di altre ancora in piedi, delle quali bisogna comunque decidere il futuro.
Quello che lui e altri tecnici come lui sanno è che le conseguenze degli eventi meteo degli ultimi anni sono paragonabili a quelle di veri e propri uragani, come quello che ad agosto ha colpito Milano e dintorni.
Luigi mi racconta che «a fianco di un indicativo 50% di piante distrutte, risultate poi “malate”, un altro 25% era composto da piante oggetto di pratiche colturali scorrette, che vanno dalla preparazione di fondi inadeguati a sesti di impianto (la disposizione delle piante – Ndr) troppo fitti in relazione alle caratteristiche delle specie arboree impiegate, fino alle “potature di contenimento e conformazione” effettuate su conifere di prima grandezza (avete in mente quelle piante imponenti, che vengono potate come se fossero alberi di Natale? – Ndr). Ma – conclude Luigi – il restante 25% era composto da piante che non presentavano i sintomi tipici che evidenziano esemplari con problemi di stabilità». Da ignorante in materia, definirei queste ultime piante sane. Piante sane che sono state stroncate o abbattute cogliendo di sorpresa i tecnici stessi.
A questo punto mi domando: chi, più di un professionista, è in grado di decidere dove e come intervenire sulle piante esistenti o su quelle che verranno piantate in futuro?
Politici, comitati di quartiere, associazioni, privati… dovranno e potranno esprimere la propria opinione, ma per ridurre le conseguenze dei fenomeni meteo, sempre più frequenti, sarà meglio che si facciano ben consigliare da chi ne sa più di loro.


Pietro Greppi, Direttore

 
 
 
 
Anno: 2023 Numero: 3Reportage parchi
IL VIAGGIO – WESTERN AUSTRALIA
SOGNO A OCCHI APERTI

Viaggio lungo la costa occidentale dell’Australia, alla scoperta di una natura in molti casi così integra da lasciare senza fiato, tra paesaggi tanto sconfinati quanto spettacolari

testo e foto di Stefano Brambilla
 
 
 
 
Anno: 2023 Numero: 3Servizi natura
BIOPHOTOCONTEST – BIOPHOTOFESTIVAL
VINCA IL MIGLIORE

Sei immagini si contendono il primo premio del BioPhotoContest 2023, il concorso fotografico internazionale dedicato ai Biomi della Terra. In attesa della proclamazione, scopriamo i retroscena degli scatti raccontati dagli autori

a cura della Redazione
 
 
 
 
Anno: 2023 Numero: 3Servizi natura
MEDICINA ANIMALE
COME LA NATURA CURA SE STESSA

Si definisce “zoofarmacognosia” ed è lo studio delle pratiche che gli animali si tramandano
per porre rimedio alle loro malattie. Dai mammiferi agli insetti, ecco i casi più sorprendenti

di Francesco Tomasinelli
 
 
 
 
Anno: 2023 Numero: 3Ecologia / ambiente
CONSERVAZIONE
UNA VITA DA RECLUSI

Il commercio illegale di fauna selvatica è una delle principali minacce per la biodiversità globale con gravi ripercussioni, anche sulle popolazioni locali. La Colombia è uno dei paesi più coinvolti ma qualcosa forse sta cambiando

testo di Valeria Barbi, foto di Davide Agati
 
 
 
 
Anno: 2023 Numero: 3Ecologia / ambiente
ALL'INTERNO DEL NUMERO
LO SPECIALE NATURA ECODOSSIER

NATURA ECODOSSIER è lo speciale de La Rivista della Natura dedicato a etiche, mercati, percorsi sostenibili. Per conoscere i contenuti di questo numero clicca qui

 
 
 
 

Non perdere la Newsletter

RocketTheme Joomla Templates Adobe Creative Suite 5 Master Collection
PORTAVOCE UFFICIALE DI:
AIDAP Immagimondo
Fiera del turismo naturalistico Festival dei Gufi Genitori Anti Smog Lo spirito del pianeta Photo Eudi
Camogli international festival
Associazione Italiana Direttori e Funzionari aree protette Cittadini
per l'aria
Fiera del turismo naturalistico Festival
dei Gufi
Mobility for sustainability Lo Spirito
del Pianeta
Concorso fotografico
Top Awards 2014
Festival cinematografico sulla subacquea


2008 © Edinat - Edizioni di Natura - Milano
P. I. - C.F. 02938530132 - Cookie Policy - Informativa protezione dati e cookie - Condizioni Generali di Vendita
3MediaStudio Web DesignAntWorks - siti e software web

Â