Mentre andiamo in stampa apprendiamo della scomparsa di Piero Angela, il nostro più famoso divulgatore scientifico, a cui generazioni di giornalisti, noi compresi, si sono ispirati per svelare i misteri della natura e dell’uomo. In questo poco spazio dell’editoriale non voglio raccontare di quello che ha realizzato con grande competenza e professionalità nella propria vita lavorativa, è noto a tutti e tutti ne parleranno a lungo. Mi soffermo, invece, su quello che Piero Angela ci ha lasciato, qualcosa di più grande, la sua figura, la sua umiltà, la sua competenza, la gentilezza e morbidezza nel porsi di fronte a noi che lo ascoltavamo e agli ospiti che intervistava. Era di quelle figure che entrano in casa perché di casa, che non si allargano, non eccedono nel mostrarsi, non partecipano smaniose di dire la propria verità alle trasmissioni più disparate. In un’intervista rilasciata poco tempo fa Angela parlava di suo padre che gli aveva insegnato “il valore dell’onestà, il senso del dovere, il coraggio di fare le cose che si vogliono fare”. E mi permetto di aggiungere un’altra importante qualità che lo ha certamente caratterizzato in quell’incredibile carriera lunga 70 anni: l’equilibrio. Ricordo quando mia madre mi disse di tener sempre presente che l’equilibrio è fondamentale in tutto quello che si fa. Piero Angela era un uomo equilibrato, non divisivo. Non a caso finalmente la voce della politica ha lanciato messaggi all’unisono, ha rimpianto un uomo di valore in senso assoluto e non ha cercato di etichettarlo a proprio vantaggio: fatto più unico che raro. Per Edinat, Angela è stato e resterà un alto esempio da seguire, sotto il profilo professionale e umano. ••• Alcuni di voi ne hanno sentito parlare, ma pochi l’hanno visto, perciò al proteo abbiamo voluto dedicare la nostra copertina e un ampio articolo. Pietro Spirito, giornalista professionista e scrittore, ci racconta la storia del piccolo anfibio cieco che vive al buio, a centinaia di metri sotto terra. ••• A David Salvatori, fotografo subacqueo con cui abbiamo avuto il piacere di collaborare, dedichiamo un servizio di 12 pagine con alcune delle fotografie che gli hanno valso premi e riconoscimenti, preludio a una fulgida carriera. Purtroppo, David è recentemente scomparso nelle acque di Favignana. Angelo Mojetta, comune amico, ne traccia un breve profilo e gli dà un ultimo saluto. ••• Da non perdere: gli scatti dei finalisti del BioPhotoContest, il concorso fotografico dedicato ai biomi della Terra, di cui da anni la nostra rivista è media partner; l’articolo dedicato alla pinna nobilie, il grande mollusco bivalve colpito da una moria che rischia di portarlo all’estinzione. ••• Infine, Michele Mauri, fa sintesi sull’enorme tema dell’acqua, soprattutto in Italia. Vero è che la siccità sta facendo il suo, ma è altrettanto vero che la cecità e l’opportunismo fanno la loro parte riguardo a un argomento stranoto da decenni e che richiede un concreto cambio di passo, a partire da ciascuno di noi. ••• Nell’attesa di leggere il numero successivo, seguiteci quotidianamente su Rivistanatura.com.
A presto.
Pietro Greppi, Direttore
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