Sono sempre entrato negli alberghi con una certa diffidenza. Maniglie, telecomandi, comandi luci, telefono… non mi vergogno a dire che sono oggetto di pulizia ogni volta in cui entro nella mia stanza. Logicamente non posso fare la stessa cosa su un tram o su un treno, ma lo farei. Mi è stato sempre dato dell’eccessivo riguardo a queste manie, e posso capirlo, ma queste fissazioni mi hanno sempre messo a mio agio, cosa devo farci… Oggi, però, queste precauzioni sono diventate fondamentali per tutti, il nemico è invisibile, aggressivo e si trasmette con facilità. Non ritengo questo fatto una consolazione e, per quanto mi riguarda, non cambia nulla. Ma per molti, sì. E dal menefreghismo – che in certi casi sfocia nel sudiciume – si passa ora a un integralismo che fa effetto persino a me. Cambiano così tanto le abitudini che, almeno qui al centro della Lombardia, in questo momento, non si prende più un mezzo, non si va al ristorante, ma non solo al cinese o al coreano. Si esce di casa soltanto per la spesa, meglio se fatta arrivare per evitare il pericolo dell’aria condizionata. Va bene, è tutto comprensibile. Il fatto è che questo isolamento, oltre ai cittadini, coinvolge anche molte aziende, ma in alcuni casi non se ne comprendono le ragioni. Mentre evadiamo il giornale mi raccontano che una bella fetta di attività nel settore della stampa è stata bloccata dai clienti, in attesa… di cosa? Come se noi fermassimo la messa in macchina di questo giornale, in attesa di…?! Sicuramente è un costo, ma risparmiando sulla stampa non otterremo certamente ricavi, né sconfiggeremo la malattia. Proprio ieri, gli amici del Gruppo PSA hanno confermato la presenza su queste pagine e su Rivistanatura.com della loro campagna pubblicitaria, nonostante a febbraio il mercato dell’auto sia crollato e il coronavirus (sic, in minuscolo!) non faccia intravedere belle prospettive. Tutto è in rapida evoluzione e nessuno sa esattamente come andrà a finire. Ma non è una buona ragione per bloccare in anticipo una già fragile economia.
Pietro Greppi, direttore
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