Si moltiplicano le denunce contro una pratica che contribuisce alla deforestazione del Pianeta.

A dispetto di un pessimismo diffuso, molti dati consentono una lettura quasi positiva.

Da noi tutelati e valorizzati, orso, lupo e lince sono vittime di atteggiamenti retrogradi oltralpe.

Se ne pescano troppi. Specie sempre più a rischio.

La migliore difesa viene dalle piante aromatiche.

Natura - Consuetudine dalle radici storiche profonde, il bracconaggio non è solo una pratica crudele che mette a rischio l’esistenza di alcune specie in determinate aree del nostro Paese. È un reato punito dalla legge, oggi fortemente combattuto dal Corpo Forestale dello Stato e dalle associazioni ambientaliste.

Dietro la costa, il promontorio del Gargano custodisce il suo lato meno noto. Un mondo di contrasti, in cui la steppa si alterna alla foresta, dove fioriscono le più belle orchidee d’Europa e il faggio vive quasi al livello del mare.

Ogni specie di uccello ha il suo becco, diverso dagli altri per forma, dimensioni e colori. Alcuni sono piuttosto semplici, altri hanno una struttura molto complessa, altri ancora mostrano una specializzazione notevole. La funzione, però, è una sola: permettere all’uccello di assumere il cibo.

Mentre si sale, si incontrano specie differenti. Viaggio attraverso gli ambienti forestali tipici della Penisola. Dalla pianura, modificata dall’uomo, agli Appennini, fino alle quote più alte dell’Arco Alpino, dove poche piante riescono a sopravvivere.

In Italia l’opzione nucleare sta riguadagnando terreno, complici ragioni enonomiche, geopolitiche e ambientali. Restano i problemi della sicurezza e dello smaltimento delle scorie. Ancora lontani da una vera soluzione.

Nata in Scandinavia come allenamento estivo allo sci di fondo, questa pratica sportiva è sempre più diffusa anche da noi. Bastano due bastoncini. E tanta voglia di andare.

Una bella pedalata ai bordi della collina parmense, nella zona di produzione del nobile salame di Felino. Si parte dal Parco del Taro per giungere, attraverso i boschi di carrega, a castelli dal fascino intatto.

Tagliato nella roccia, spesso in bilico sullo strapiombo. Sulle tracce degli Alpini, alle spalle di Imperia, lungo un percorso spettacolare costruito negli anni Trenta e oggi attrezzato con ferrate.