2011-07-27 11:17:53
LEGAMBIENTE BOCCIA I LAGHI DEL NORD
I grandi laghi italiani sembrano aver perso la poesia. Perché delle chiare, fresche e dolci acque di petrarchesca memoria non c’è più traccia. A dirlo sono i tecnici di Legambiente che per un mese hanno solcato, e analizzato, quelle dei dieci maggiori bacini della Penisola. Il bilancio conclusivo della sesta edizione della Goletta dei Laghi-Cigno Azzurro, la campagna di monitoraggio dello stato di salute dei nostri specchi d’acqua dolce, non è molto confortante: 41 i punti critici rilevati, ben 32 dei quali classificati come “fortemente inquinati”, di solito con una concentrazione di batteri fecali doppia del limite concesso dalla legge. È proprio l’inefficienza o addirittura l’assenza di sistemi di depurazione degli scarichi fognari e industriali, in corrispondenza delle foci dei fiumi e dei torrenti immissari, a determinare le situazioni peggiori. La maglia nera va al Lago di Como, con dodici punti inquinati, mediamente uno ogni quattordici chilometri di costa, seguito dall’Alto Iseo, con cinque criticità (una ogni dodici chilometri) e dal Garda (undici rilevamenti fuori norma). Complessivamente migliore la situazione dei laghi laziali, in particolare quella delle acque dei laghi di Bracciano e di Nemi.
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