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2010-12-07 10:35:13
“LE ZONE MORTE” DEL MARE

Ricercatori australiani del Centro di eccellenza per lo studio delle barriere coralline dell'Università James Cook di Townsville, con una pubblicazione sulla rivista Science lanciano un preoccupante allarme: le zone "morte" (aree caratterizzate dall'assenza di ossigeno) raddoppiano ogni 10 anni a partire dal 1960. Gli autori Ove Hoegh-Guldberg e Mark Mccormick, studiando le area anossiche (prive di ossigeno) e la loro distribuzione nei diversi mari del mondo, hanno realizzato che queste zone sono passate da 120 del decennio 1980-90 a oltre 400 tra 2000 e 2008. La diffusione di queste aree potrebbe causare la morte di numerose comunità di organismi e la conseguente estinzione di alcune specie. Le "zone morte" lungo le coste sono da attribuire alla densa presenza di popolazione umana, che genera un aumento degli scarichi in mare e una pesca eccessiva. Lo stesso fenomeno in acque pelagiche pare sia dovuto ai cambiamenti climatici, che influenzano venti e correnti.

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