Lo scorso 20 agosto sarebbe dovuto entrare in vigore il bando sull'importazione dei prodotti di foca nell'Unione Europea, ma qualcosa è andato storto. L'associazione canadese Inuit Tapiriit Kanatami (ITK), portavoce di circa 60mila Inuit, infatti, ha fatto ricorso alla corte di giustizia e ottenuto una "temporanea e parziale" sospensione del bando. La corte ha così ritenuto opportuno valutare il punto di vista degli Inuit prima di bandire definitivamente l'importazione dei prodotti di foca e dei loro derivati in ue. Mary Simon, presidentessa dell'ITK, che ha definito il bando illegale e immorale, non ha nascosto la sua soddisfazione per la sospensione. Il Canada, e in particolare la comunità Inuit, da sempre sostiene il commercio di prodotti di foca, attività che causa notevoli tensioni con l'UE. Per ora gli Inuit festeggiano la loro personale "temporanea" vittoria, tradotta per le foche, uniche vittime di queste logiche politico/commerciali, nella certezza di un'altra, l'ennesima, mattanza.