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2008-12-05 17:35:37
LETTERA A LETIZIA MORATTI

 

Natura – Attualità. Milano, 5 Dicembre 2008. Riceviamo dal comitato Genitori Antismog di Milano il seguente comunicato con annessa lettera aperta indirizzata al Sindaco Letizia Moratti. “Gentili amici, immagino che non vi sia sfuggita la notizia della discussione in Giunta comunale di una delibera di grandissimo rilievo in materia di urbanistica. Se la delibera dovesse passare si affaccia la possibilità di veder aumentare il volume dell'edificato a Milano del 60% in maniera casuale ed indifferenziata a seconda degli interessi degli operatori immobiliari che, come si è visto in passato, male si conciliano con gli interessi dei cittadini. L'obbiettivo dichiarato di questa operazione sarebbe di far crescere la popolazione del comune di 700 mila unità, progetto folle quanto vano per una città che a stento riesce a dare servizi all'attuale popolazione di un milione e trecentomila abitanti.Vi inviamo dunque una lettera aperta che vorremmo indirizzare al sindaco Letizia Moratti e che rispecchia le preoccupazioni di molti di noi per l'avvenire della nostra città. Gentile signor sindaco, desideriamo manifestarle tutta la nostra grave preoccupazione per la delibera in discussione relativa ad un provvedimento urbanistico che aumenterebbe di più della metà l’edificabilità del territorio del nostro Comune. Più ancora ci preoccupa l’inconsistenza e la pericolosità dell’idea ad essa sottostante di cercare di aumentare il numero degli abitanti in misura enorme. Noi tutti, come lei, abbiamo a cuore il progresso della nostra città, al quale desideriamo contribuire ognuno per la sua parte e per il ruolo di ciascuno di noi nella società. Scegliamo la parola progresso che non è sinonimo né di crescita né di sviluppo. Progresso è una parola che preferiamo perché ha in sé l’avvenire e si declina in tanti modi: progresso sociale, civile, culturale, economico, scientifico e in molti altri modi ancora. Nel progresso c’è la qualità della vita. Crescita e sviluppo, queste idee passepartout, sono solo due dei molti strumenti del progresso e, se non hanno per fine il progresso stesso, sono mine vaganti che abbagliano e distraggono l’intelligenza. Si propone oggi, nel nome della crescita e del progresso, di aumentare in misura enorme il volume costruito nella nostra città e di cercare di attrarre ad essa un numero altissimo di nuovi abitanti, e ciò senza indicare una strategia seria, realizzabile e che tenga conto in modo appropriato dei rapporti tra la grande Milano, dove abitano e presumibilmente continueranno ad abitare tanti cittadini, e la nostra città. E’ assente invece ogni indirizzo e pensiero su come organizzare la grande Milano secondo l’impostazione urbanistica chiamata Città di Città che è stata oggetto di seri studi anche nella nostra città. Desideriamo ricordarle che la capacità edificatoria del suolo è un patrimonio dell’intera collettività e non privilegio dei proprietari dei terreni, capacità concessa di volta in volta con apposite norme di legge e regolamenti. Desideriamo ricordarle che l’edificabilità dei suoli, bene collettivo, è una risorsa finita e non rinnovabile ed un suo uso parsimonioso non è solo prudenza ma dovere morale. Siamo dunque preoccupati che un uso invece disinvolto di questa risorsa ci impoverisca e renda il futuro della città, già poco rassicurante, ancora più incerto e complesso. L’attività edilizia, fatta eccezion per le opere pubbliche, non ha mai svolto un ruolo trainante né generatore di crescita, ma è sempre stata solo la risposta ad una domanda di abitazioni, di uffici e di fabbriche determinata dal crescere economico del Paese e dal conseguente sviluppo, e talora non rispondente neanche a vere esigenze del mercato come i grandi spazi di terziario vuoti dimostrano. In occasioni pubbliche anche recenti parlando del futuro della città ella ha fatto appello al dialogo, al confronto ed alla collaborazione sociale. Su questo tema fondamentale - il progresso della città - e non su crescita e viluppo, dunque riapra il dibattito e la discussione anche al di fuori dell’aula consigliare e che non vi sia la tentazione di zittire chi ha opinioni diverse solo perché non parlano in tono estatico di crescita e sviluppo. Una delibera come quella proposta non può essere presa a colpi di maggioranza, la discussione deve uscire dall'aula del consiglio. I temi in discussione devono essere resi comprensibili alla cittadinanza e tra la stessa divulgati nei modi più appropriati per poter raccogliere le opinioni e i sentimenti della popolazione. Chi è d'accordo e vuole sottoscrivere invii una e-mail al seguente indirizzo(lettera.aperta@bluewin.ch) indicando il proprio nome e cognome e le parole" mi associo"."

 

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