QUEL CORRIDORE COMPLETAMENTE IN OMBRA |
di Francesco Tomasinelli |
Qualche mese fa mi trovavo in Val d’Aosta a seguire una manifestazione sportiva che ha dell’incredibile, il North Face Ultra Trail Tour du Mount Blanc, una maratona in quota di 150 km con 8500 metri di dislivello. Si tratta di una competizione estrema che porta al limite tutti i concorrenti: meno della metà dei partecipanti finisce la gara e il primo arrivato, Marco Olmo, ha chiuso il giro in sole 22 ore. Alla mattina presto del secondo giorno, a quasi 20 ore dalla partenza, i concorrenti arrancavano sui ripidi sentieri della Val Ferret. La giornata era bellissima ma il sole, ancora basso, lasciava il terreno di gara in ombra. Dal punto dove mi ero fermato vedevo i corridori stagliarsi contro il profilo della montagna per poi sparire rapidamente in un avvallamento. Non era possibile ottenere una bella immagine che dettagliasse abbastanza l’atleta, che ai miei occhi appariva soltanto come una sagoma nera. Così ho fatto l’opposto, misurando, in modalità manuale, l’esposizione sullo sfondo (la grande montagna) e impostando il fuoco sul punto di passaggio del corridore. Il tempo rapido ne ha congelato il movimento bloccandolo come una silouette sull’immenso profilo della roccia alle sue spalle. |
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