LA LIBELLULA ROSSA |
di Francesco Tomasinelli |
Le libellule non sono soggetti fotografici “collaborativi”. Sempre vigili e sospettose, hanno anche un volo sorprendentemente veloce. Durante l’estate sono piuttosto comuni nelle aree umide, ma fotografarle richiede un certo impegno: è importante conoscerne le abitudini e identificare a grandi linee le diverse specie, che spesso hanno periodi di attività e distribuzioni molto varie. Nel mio caso è stato preziosissimo l’aiuto di Elisa Riservato, specialista di questo gruppo di insetti, impegnata a seguire le popolazione piemontesi. Questa bella libellula scarlatta si era giusto fermata a riposarsi su una canna sul bordo di uno stagno. Per riprenderla mi sono progressivamente abbassato al suo livello, scivolando parzialmente in acqua. Ho mantenuto l’insetto parallelo al piano di ripresa e non ho chiuso del tutto il diaframma (f11), perché volevo che lo sfondo rimanesse indistinto. Anche se la luce era abbondante - era il primo pomeriggio di una giornata di luglio - ho scelto di scattare comunque con un flash per ammorbidire le ombre più dure del sole. Basta guardare i riflessi nell’occhio dell’insetto: la luce più forte è il sole, quella meno intensa in basso è la luce del flash, che tuttavia contribuisce a creare un’immagine più ricca di dettagli. |
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Dati tecnici: Reflex digitale Nikon, obiettivo zoom, flash |
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