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Guida alle aree protette: Calabria

Calabria 80 pagine - © Edinat - Milano

La Calabria, penisola nella penisola a cavallo tra il Tirreno e lo Ionio, è famosa soprattutto per le sue coste, lungo le quali si susseguono belle spiagge e insenature. A conti fatti, tuttavia, è soprattutto una regione di montagne, più di qualunque altra nel Sud Italia. Dal confine con la Basilicata fino a Reggio Calabria, la punta dello stivale italico è percorsa, infatti, dall’ultima parte dell’Appennino Meridionale, il cui habitat negli anni è stato posto sotto tutela attraverso l’istituzione di tre parchi Nazionali (Pollino, Sila e Aspromonte) e uno regionale (Serre). Il maggior numero delle riserve è statale e si trova all’interno dei Parchi Nazionali. Inoltre, sono presenti due riserve regionali (Foce del Crati e Lago di Tarsia) a tutela di due importanti zone umide. A queste si aggiunge l’area marina di Capo Rizzuto, a protezione di uno dei tratti di mare più preziosi del Paese. Il viaggio ideale attraverso i grandi parchi calabresi inizia nella porzione più settentrionale della regione, ai confini con la Basilicata, dove si estendono 97mila dei 192mila ettari totali del Parco Nazionale del Pollino, con il suo massiccio oltre i 2mila metri di quota, le aspre vallate dell’Orsomarso e i suoi fiumi, tra i più incontaminati d’Italia. È il regno dei centenari pini loricati, dominatori in quota, ma anche dei lupi, del gatto selvatico e dell’aquila reale. Proseguendo verso Sud, le montagne diventano colline per poi sollevarsi di nuovo e dare vita ai grandi altopiani della Sila. Il Parco Nazionale, 73 mila ettari, un susseguirsi di morbidi rilievi intorno ai 1300 metri di quota, è punteggiato dalle macchie blu dei laghi artificiali e dalle sconfinate foreste di pino laricio, vero cuore della Calabria più verde. Da un punto di vista faunistico il Parco vanta la presenza della lontra, oltre al nucleo italiano più consistente del lupo, che proprio dai monti silani, negli Anni ’70, avviò la propria risalita dell’Appennino riconquistando lentamente gli antichi spazi. Ridiscendendo ancora, si incontrano i verdi rilievi collinari delle Serre, il parco più recente, 17 mila ettari ammantati di fitte foreste di abete bianco e faggio. Le frequenti piogge che lo interessano, rendono il suo territorio ricco di specie botaniche rare per queste latitudini. Pochi chilometri più a Sud, le morbide Serre cedono il passo ai fianchi aspri e irregolari del grande Parco dell’Aspromonte, 65mila ettari dominati da foreste di faggio, sul versante Tirrenico, e da macchia mediterranea, su quello Ionico, una delle aree più aride d’Italia. Crocevia di rotte migratorie tra l’Africa e l’Europa, la punta dello stivale è il regno degli uccelli, soprattutto di grandi rapaci come il falco pecchiaiolo, che ogni anno transitano dallo Stretto di Messina, spesso sfidando le doppiette dei bracconieri. Prima di lasciarvi al viaggio, il doveroso ringraziamento a Peugeot Automobili Italia – partner storico di questa collana di guide – che compensa la CO2 prodotta per la realizzazione di quest’opera riforestando e tutelando un’area boschiva nel Parco del Ticino.



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