Ogni anno sono migliaia i primati che vengono trasportati in aereo (soprattutto con la compagnia Air France-KLM) da Mauritius, Cina e Caraibi verso Europa e Stati Uniti: uno su nove muore durante il tragitto, gli altri finiscono per sempre nei laboratori di ricerca. Dalle Mauritius provengono annualmente 10mila scimmie; molte sono catturate in natura
e poi spedite in Occidente, mentre altre vengono detenute in centri di allevamento finalizzati a creare delle colonie di esemplari destinati alla vivisezione.
(la denuncia è della BUAV, che ha diramato questo video, molto forte e diretto: consigliamo alle persone particolarmente sensibili di non vederlo)

Nel porto di Mombasa, sulla costa orientale del Kenya, lo scorso settembre sono state scoperte trenta zanne di elefante all’interno di un container diretto a Hong Kong. Nello stesso mese, in Malesia, a Port Klang, a Est della capitale Kuala Lumpur, sono state sequestrate 695 zanne del peso complessivo di due tonnellate. Si tratta della quarta operazione nel
paese del Sudest asiatico in due settimane; durante questo lasso di tempo sono state rintracciate 3.194
zanne, per un totale di almeno 1.597 animali uccisi. È l’ennesima riprova che il commercio illegale di avorio, dopo aver toccato il suo apice fra gli anni Settanta e Ottanta, è ripreso a ritmi preoccupanti. Solo pochi mesi fa il presidente del Kenya, Mwai
Kibaki, appiccò nel Parco nazionale Tsavo un incendio che mandò in fumo quasi cinque tonnellate di avorio sequestrato a Singapore nel giugno 2002: 335 zanne e oltre 41.500 blocchi d’avorio, per un
valore stimato di 10 milioni di dollari. Un segnale forte che il governo keniota ha voluto mandare ai
cacciatori di frodo di elefanti e ai contrabbandieri. Secondo Kelvin Alie dell’Ifaw (International Fund for
animal welfare), però, non basta. L’unica soluzione per cercare di fermare l’uccisione degli elefanti in
Africa e Asia è «imporre un divieto totale sul commercio internazionale dell’avorio».

Grazie al progetto “Life Arctos - Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico” (www.life-arctos.it) sono stati messi a disposizione di allevatori e apicoltori della Lombardia 30 recinti elettrificati per tenere alla larga l’orso bruno. Il progetto, che mira alla pacifica convivenza fra l’uomo e il plantigrado, è cofinanziato con fondi europei e coordinato dal P.N. d’Abruzzo, Lazio e Molise. Oltre alla Regione Lombardia,
partecipano altri nove enti: le Regioni di Abruzzo, Lazio e Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Trento, il Corpo Forestale dello Stato, il P.N. Adamello Brenta, l’Università di Roma La Sapienza e il WWF Italia.

Dopo trent'anni trascorsi dentro le piccole gabbie di un laboratorio farmaceutico austriaco, che li ha usati come cavie per ogni tipo di esperimento, per 38 scimpanzé è arrivata finalmente la libertà. Nel video è ripreso il momento in cui si aprono le porte e alcuni esemplari vedono per la prima volta la luce del giorno: inizialmente titubanti, gli animali infine manifestano la loro felicità abbracciandosi e ridendo. Queste scimmie, che sono state infettate anche con i virus dell'AIDS e dell'epatite, avranno ora a loro disposizione un rifugio al coperto e un'area recintata di circa 2500 metri quadrati. L'impianto, costato 3 milioni di euro, si trova a Gänserndorf, vicino a Salisburgo, all'interno del rifugio per animali in difficoltà fondato quasi dieci anni fa da Gut Aiderbichl.

È stato pubblicato il report 2011 Iucn e Birdlife International sullo stato di salute delle popolazioni di uccelli nel mondo. C'è chi ci è ripreso rispetto agli anni passati, grazie ad attenti piani di conservazione, e chi se la passa ancora male, come il nostro fagiano di monte. La notizia completa sul numero 4/2011 di NATURA in EDICOLA

Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, per la prima volta, è stato catturato un lupo nell'ambito del progetto Life Wolfnet, per cui gli animali vengono muniti di radiocollare e rilasciati in natura per essere studiati. Lo scopo della ricerca è proteggere questo predatore delle nostre montagne e agevolarne la convivenza con l'uomo. La notizia completa sul numero 4/2011 di NATURA in EDICOLA

La Iucn ha iscritto nella lista dei luoghi naturali in pericolo la riserva della biosfera Rio Platano, in Honduras, e la foresta tropicale di sumatra, in Indonesia. La notizia completa sul numero 4/2011 di NATURA in EDICOLA

I ricercatori del Museo di Storia Naturale di Milano hanno studiato fino a livello molecolare il famosissimo reperto fossile di Ciro, piccolissimo dinosauro rimasto intrappolato nella roccia 110 milioni di anni fa, quando era solo un nascituro di pochi giorni. Grazie a questo studio, per esempio, si è scoperto che l'animale preistorico era soggetto a cure parentali da parte dei genitori. La notizia completa sul numero 4/2011 di NATURA in EDICOLA